Enartis News - Ottenere grandi risultati domani adottando semplici soluzioni oggi - Enartis

Enartis News – Ottenere grandi risultati domani adottando semplici soluzioni oggi

Una volta terminate le fermentazioni, è tempo di valutare la qualità del vino e deciderne la destinazione d’uso: vino di pronta beva o da invecchiamento, stile fresco e fruttato o barricato. Questo è il momento in cui si evidenziano anche eventuali imperfezioni. In questa fase è possibile adottare soluzioni facili e veloci per indirizzare il vino sulla strada giusta.
Consideriamo 4 situazioni comuni:
• Vino fresco e di pronta beva.
• Vino destinato all’invecchiamento.
• Vino giovane stile barricato.
• Vino con difetti.

VINO FRESCO, FACILE DA BERE

Con questa tipologia di vino, la sfida più grande è mantenere la stessa freschezza e lo stesso carattere giovane dal primo all’ultimo imbottigliamento. I principali obiettivi tecnici della fase di maturazione sono:

Rallentare l’invecchiamento di aroma e colore.
Ovvero, proteggere il vino dall’ossidazione. Per farlo, oltre all’utilizzo dei gas inerti e della solforosa, esistono altre soluzioni efficaci, più salubri e meno dispendiose:
• Le fecce fini, provenienti dalla fermentazione o aggiunte come lievito inattivato, consumano l’ossigeno disciolto e mantengono un basso potenziale di ossido-riduzione.
• I tannini possono essere usati come antiossidanti in alternativa alla SO2. In particolare, i tannini gallici e alcuni tannini di quercia non tostata sono molto efficaci e non influiscono sulla qualità sensoriale del vino.

Prevenire la contaminazione microbica.
Una fermentazione malolattica indesiderata o lo sviluppo di microrganismi contaminanti sono una possibile causa della perdita di freschezza e della produzione di odori anomali che possono mascherare i caratteri fruttati del vino. L’aggiunta di SO2, le basse temperature, la filtrazione e la sanificazione di serbatoi e attrezzature di cantina aiutano a ridurre il rischio di contaminazione microbica.
• Il chitosano è uno strumento innovativo che può essere utilizzato per controllare un ampio spettro di microrganismi. È privo di allergeni, vegano e può essere utilizzato per sostituire parzialmente o completamente la solforosa.

VINO DESTINATO ALL’INVECCHIAMENTO

L’obiettivo principale di un lungo affinamento è ottenere la complessità che deriva dallo sviluppo degli aromi terziari e dalla loro fusione con gli aromi varietali. Questi sono i punti critici:

• Gestione della SO2. È necessario proteggere il vino senza superare il contenuto massimo legale di solforosa totale. La conservazione su fecce fini, l’uso di tannini antiossidanti e l’effetto antimicrobico del chitosano aiutano a ridurre l’aggiunta di SO2.
• Prevenire la contaminazione di microrganismi indesiderati, in particolare dei Brettanomyces, è un altro obiettivo difficile da gestire, soprattutto in caso di vini invecchiati in barrique. Prima di trasferire il vino in legno o quando in primavera aumenta la temperatura della cantina, è consigliabile aggiungere una piccola quantità di chitosano.
• Invecchiamento in barrique usate. Dopo 2 o 3 passaggi, il legno delle barrique rilascia una quantità inferiore di tannino e composti aromatici che spesso non è sufficiente a garantire l’effetto desiderato sulla struttura e sulla complessità aromatica del vino. L’uso di tannini di quercia può compensare questa mancanza.

VINI GIOVANI BARRICATI

Quando l’obiettivo è ottenere in breve tempo un aroma complesso di legno accompagnato ad un palato pieno e morbido:
• l’aggiunta di lievito inattivato ha, in poche settimane, l’effetto di lungo affinamento su feccia: dà maggiore complessità aromatica, rotondità al palato e volume;
• i chips di quercia plasmano l’aroma di legno;
• i tannini di quercia tostata completano l’effetto dei chips aumentando la struttura e accelerando la maturazione del vino.

VINO CON DIFETTI

L’inizio della maturazione è il momento giusto per correggere le imperfezioni del vino. Il principio è sempre lo stesso: prima si agisce, meglio è. In un vino giovane, all’inizio del periodo di invecchiamento, è possibile provare trattamenti correttivi “soft” e osservarne l’impatto nel tempo. Se questi non risultassero efficaci, rimane abbastanza tempo per ripetere il trattamento o provare una diversa strategia. Ad esempio, l’aggiunta di tannini e polisaccaridi fatta al momento giusto è utile per correggere o ridurre al minimo difetti come aroma erbaceo, mancanza di struttura, eccesso di astringenza, sentore di bruciato, riduzione, ecc.

Tieniti aggiornato con la newsletter di Enartis

ISCRIVITI

Scarica la newsletter in pdf

Download

    Newsletter

    Articoli tecnici e suggerimenti applicativi, video, eventi, notizie dal mercato enologico e dal team Enartis.
    Tieniti aggiornato, iscriviti subito e in maniera totalmente gratuita alla newsletter bimestrale Enartis!

      Feedback

      Sei riuscito a trovare quello di cui avevi bisogno? Nulla12345Tutto quello che cercavo
      Quanto è stato facile trovare quello di cui avevi bisogno? Facile12345Difficile